Public involvement in sanità 

   Roma, 9 e 10 ottobre 2017

La partecipazione dei cittadini è stata riconosciuta quale principio fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale sin dalla sua istituzione (L. 833/78), facendo propri, con declinazioni via via approfondite in atti normativi nazionali, regionali e locali anche su questioni specifiche assunti e strategie internazionali dell’ultimo quarantennio (v. Dichiarazione di Alma Ata del 1978, Carta di Ottawa del 1986, Dichiarazione di Jakarta del 1998; Carta di Bangkok del 2005, Conferenza globale sulla promozione della salute di Nairobi del 2009). E ancora, il protagonismo dei cittadini, singoli e associati, viene sancito dall’art. 118, ultimo comma, della Costituzione: «Stato, regioni, province, città metropolitane e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà». In questo modo si riconosce all’attivismo dei cittadini attorno a questioni di interesse generale, un rango costituzionale.
La partecipazione alle scelte su temi che afferiscono la tutela della salute è un diritto, ma anche un dovere del cittadino (v. Il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte in Sanità, PNLG, 2005, revisione 2008). La letteratura e le ricerche mostrano in modo chiaro che la presenza di cittadini “non professionisti” in luoghi o occasioni in cui si discute di salute e sanità consente di vedere e analizzare da un punto di vista nuovo gli stessi problemi, dando centralità o importanza a questioni spesso trascurate da professionisti sanitari e decisori, in grado di cambiare l’orientamento generale e le priorità delle scelte.
È sotto gli occhi di tutti che i rapporti fra i cittadini e i sistemi sanitari presentano, livelli di intensità, di articolazione e di complessità del tutto particolari: “lo sviluppo dell’istruzione, dell’informazione e della cultura, ha fatto emergere un cittadino sempre meno disposto a delegare totalmente le decisioni ai professionisti …  e portato, invece, a intervenire attivamente nella definizione e nella attuazione dei percorsi di cura. Lo sviluppo delle forme di Patient Centered Care nasce, anche, dalla volontà di considerare questa nuova attitudine come risorsa utile per migliorare l’appropriatezza e l’efficacia dei trattamenti. L’articolazione viene dal fatto che il rapporto con i servizi sanitari non è limitato alla sola cura ma riguarda, più in generale, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Non sorprende … che le politiche della salute siano divenute un ambito privilegiato di esercizio della cittadinanza attiva e non dovrebbe sorprendere nemmeno che ciò possa determinare, con qualche frequenza, situazioni conflittuali. La complessità è una caratteristica intrinseca dei sistemi sanitari e determina, per necessità, una pari, o almeno simile, complessità dei rapporti con i cittadini ….” (Osservatorio civico sul federalismo in sanità, Rapporto 2015).
Questa fase del SSN risulta particolarmente cruciale. Siamo di fronte a scelte sempre più veloci da assumere; alla necessità di rendere più razionali i servizi e a rimodellare l’assistenza (basti pensare solo al DM 70 sugli standard ospedalieri o alla chiusura dei punti nascita); alla gestione corretta delle innovazioni tecnologiche (procedure, processi, farmaci, medical devices, etc.); alla cura delle persone con malattie croniche attraverso percorsi di cura. Tutto questo deve tener conto delle peculiarità orografiche e sociali del nostro Paese e deve ridurre e non ampliare le disuguaglianze.

Il corso introduce in modo concreto e pratico a temi cruciali come: empowerment delle comunità locali; conciliare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini e dei pazienti nel policy making con la velocità delle scelte; affrontare nodi prioritari come i percorsi per le cronicità; la gestione della pressante innovazione tecnologica e HTA; riorganizzazione della rete dei servizi, impatto sulle comunità locali e gestione del conflitto.

Destinatari

Il corso è rivolto a 25 attori del mondo della salute, tra funzionari e professionisti impegnati nelle politiche per la salute, oltre che rappresentanti di organizzazioni civiche. Di 25 posti previsti, 5 sono riservati a responsabili di organizzazioni civiche e di pazienti.

Programma

Scarica il programma  delle due giornate.

Materiali 

Tutti i materiali didattici saranno resi disponibili ai partecipanti attraverso un link ad accesso riservato.

Attestato

Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Costo

150 euro + IVA se dovuta

La quota comprende il light lunch.

 

 

Con il contributo non condizionato di

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