L’impegno di Cittadinanzattiva sulle politiche per la salute mentale è cresciuto in questi ultimi anni, con un particolare sforzo nella diffusione e promozione sui territori di un approccio basato sui diritti e sulla comunità. Sin dai primissimi mesi della pandemia, raccogliendo e accogliendo segnalazioni e indicazioni di allarme che ci venivano dai cittadini e dalle organizzazioni di malati cronici, di familiari e utenti a noi vicine, abbiamo deciso non solo di continuare il nostro sostegno ai network già impegnati da anni su questo fronte, appoggiando campagne e iniziative, ma abbiamo voluto avviare un lavoro sui territori per condividere e rafforzare strumenti e modalità organizzative che rispondano in maniera sempre più efficace ai crescenti bisogni di salute mentale. La II Conferenza nazionale della salute mentale, gli appuntamenti internazionali di questi due ultimi anni e le discussioni intorno alla riforma dell’assistenza territoriale richiamano con forza la necessità di un cambio di passo.

È così che dal 2020, grazie al contributo non condizionato di Lundbeck, Cittadinanzattiva – con la nostra Scuola Civica di Alta Formazione – ha promosso “Empowerment dei territori per una salute mentale di comunità”, percorsi formativi regionali rivolti ad un target misto di professionisti, operatori sanitari e sociali, referenti di organizzazioni di familiari e utenti.

Siamo arrivati alla terza edizione e continueremo anche il prossimo anno. Questi percorsi sono stati occasione di avvio di veri e propri “cantieri”, a partire dalle idee proposte con i Project Work agli interlocutori istituzionali, in occasione dei Workshop finali. E possono rappresentare mattoni di quel sistema multisettoriale che le politiche e i servizi per la salute mentale dovrebbero diventare, come richiamava Fabrizio Starace nella sua relazione in occasione del Global Mental Health Summit del 13 e 14 ottobre scorso; un sistema che connetta di più l’esistente, investa di più in competenze e personale qualificato e che punti sulla salute mentale in tutti i luoghi, con un occhio di riguardo alle fragilità emerse nei giovani e a quelle delle popolazioni che vivono ai margini, ancora troppo invisibili.

È proprio per mantenere vive le relazioni che si sono create all’interno dei corsi, continuare ad essere – in quanto ex alunni – risorse per il cambiamento sui nostri territori e alimentare uno sguardo nazionale e internazionale sulla salute mentale di comunità, che abbiamo deciso di lanciare l’Alumni Community per la “Salute mentale di comunità”, uno spazio (virtuale e non solo) a disposizione di tutti (alunni, docenti, professionisti e attivisti) per incoraggiare lo scambio di esperienze, buone pratiche, iniziative per l’aggiornamento e la valorizzazione di quanto sui  territori si sta facendo o si potrebbe fare.

La community sarà direttamente accessibile dal sito della Scuola civica e ciascuno potrà contribuire a questo spazio di scambio e condivisione.

Quindi, Stay Tuned! Ci aggiorniamo a gennaio.